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mercoledì 27 aprile 2016

Napoli: grande festa e tante bontà per l'International Street Food Festival.








Dal 21 al 24 Aprile Napoli si è trasformata in capitale del cibo di strada, per quattro giorni - infatti - il Centro Direzionale della città ha ospitato truck food e stand provenienti da tutto il mondo.








Il famoso festival, già presentato in altre grandi città grazie all'ottimo lavoro della To Business Agency, è stato organizzato in modo tale da creare una carrellata di bontà, non solo italiane, ma anche provenienti da altri paesi come la Grecia, il Brasile e l'America, il tutto accompagnato da stand vinicoli o dedicati alla birra artigianale proveniente da zone diverse.









Grazie alla presenza massiccia di garage privati e parcheggi pubblici nei dintorni, non è stato difficile raggiungere la sede dello Street Food Festival e una volta lì è bastato lasciarsi guidare dai deliziosi aromi sprigionati dai vari camioncini.











A livello italiano non sono mancate - tra le tante offerte presenti - le squisite bontà pugliesi e siciliane - sopratutto - che hanno proposto tantissime varianti di panzerotti, pizze fritte, arancini, crocchè, etc. affiancate da un vasto assortimento dolciario, come ciambelle e cannoli dai diversi gusti.

Proseguendo lungo il percorso è stata poi la volta degli stand americani e brasiliani, impareggiabili con le loro grigliate di carne, tenerissima e gustosa, e i loro fenomenali panini. 
Un altro truck preso d'assalto è stato poi senza dubbio quello greco, facilmente riconoscibile anche da lontano grazie ai suoi colori e alla divertente musica tipica che si diffondeva in ogni dove; anche qui tutti i piatti tradizionali sono stati riproposti in diverse deliziose varianti.










Accanto a questi principali paesi si sono poi alternati piccoli stand e camioncini dedicati esclusivamente ai "fritti" come mozzarelline, olive ascolane, patatine fritte e 'cuoppi e - naturalmente - ai dolci quali cupcakes e gelati; e ancora, cucina vegana, gluten-free, bruschette, empanadas, specialità tirolesi, messicane, peruviane e tanto altro.
Altri stand - infine - hanno affiancato al buon cibo anche dell'ottimo beveraggio, offrendo una buona scelta di vini tipici e birre artigianali provenienti da tutto il mondo.









Io ho preferito visitare il festival - aperto dalle ore 12 alle 24 e accessibile in maniera gratuita - durante l'orario di pranzo, cosa che mi ha permesso di viverlo senza il caos e la folla che invece ha invaso il centro direzionale durante la fascia serale. In quelle ore - infatti - il festival si è poi ampliato di eventi, spettacoli e tanta musica grazie ai diversi ospiti che si sono alternati durante le serate. 















L'evento ha riscosso un successo tale da essere prorogato - inaspettatamente - anche per la giornata del 25 Aprile, accolto in maniera più che positiva dai tantissimi napoletani e non che hanno preso parte a questa grande festa; quest'ultima - infatti - è una delle tante e diverse iniziative che ultimamente ospita questa meravigliosa città, simbolo del clima del tutto nuovo, giovanile e vitale che scorre lungo le sue strade negli ultimi anni.









Tirando le somme, posso affermare che l'evento sia stato ben organizzato e - di conseguenza infatti - fortemente apprezzato; le uniche note negative sono state i prezzi dei prodotti (in alcuni stand un po' troppo esagerati) e l'assenza di alcuni truck fortemente pubblicizzati; a proposito di quest'ultimi, era stata presentata infatti anche la presenza di piatti indiani, thailandesi o giapponesi, che si sono rivelati essere del tutto assenti (perlomeno durante il giorno) come testimoniano anche i diversi commenti degli utenti sulla pagina facebook del festival.










Piccole mancanze a parte, non si può però non restare soddisfatti dopo aver trascorso 4/5 ore assaggiando, piluccando, assaporando e gustando le mille e uno prelibatezze presenti.
Anzi, questa esperienza dovrebbe fungere da spunto e da ulteriore conferma del fatto che Napoli e l'intera Campania amano questi eventi e rispondono positivamente ad essi.







E tu, hai avuto modo di partecipare a questo Festival anche in altre città italiane?


Alla prossima avventura!

giovedì 21 aprile 2016

Cosa metto in valigia? Come stilare la madre di tutte le liste.




E' arrivato il momento che tanto aspettavi: ottieni le ferie a lavoro, scegli una destinazione, prenoti alloggio e mezzi di trasporto, scarichi guide, fai programmi e - finalmente - arriva il momento di partire.
Tutto è pronto, ciò che resta da fare è "solo" preparare i bagagli.









All'inizio era la parte che più detestavo. Mi riducevo all'ultimo minuto, prendevo quello che riuscivo dall'armadio e gettavo tutto in valigia alla rinfusa, poi la chiudevo (in seguito a diversi tentativi a vuoto e grazie a mosse in pieno stile "wrestling"), pregando di non aver dimenticato nulla di importante.
Naturalmente questo ottimismo, nella stragrande maggioranza delle volte, non veniva ripagato e mi ritrovavo a dover fare i conti con dimenticanze più o meno gravi o a dovermi trascinare dietro bagagli da 10 tonnellate inutilmente, utilizzandone - alla fin fine - solo il 5% del suo contenuto.
Crescendo poi ho imparato a rendere questo step sempre meno fastidioso e complicato, individuando i trucchi e le strategie migliori per la mia persona. Il risultato? Tempi dimezzati, meno fatica e meno dimenticanze e - a dirla tutta - ora, preparare le valige, è diventato uno dei miei momenti preferiti prima di partire per un viaggio.



Come ti accennavo, i suggerimenti che ti fornirò sono "calibrati" sulla mia pelle e pensati in base alle mie abitudini e al mio tipo di organizzazione; potrai quindi servirtene come spunto e adattarli maggiormente a te stesso e alla destinazione scelta.








Come prima cosa io comincio (4/5 giorni prima, in largo anticipo) con lo stilare una lista di ciò che porterò con me; in questo modo posso iniziare a mettere da parte tutto l'occorrente, acquistare ciò che mi manca e lavare/stirare i vestiti che non sono ancora pronti. 
La mia fedele lista resta più o meno sempre immutata, aggiungendo e togliendo qualcosa di tanto in tanto in base alle esigenze del momento, al clima o allo "stile" del viaggio; inoltre, evito di scrivere il tutto su foglietti volanti che potrei perdere durante il viaggio e preferisco optare per una delle tante applicazioni esistenti per creare liste e promemoria, in modo tale da flaggare e deflaggare le varie voci ogni volta ed evitare di doverle riscrivere in vista di ogni nuova partenza.
Divido poi - per comodità - la mia lista in 3 macro-gruppi: abbigliamento & accessori, igiene & medicinali e - infine - documenti & elettronica.



Per il primo gruppo ho adottato - col tempo - una tecnica che mi evitasse di portare dietro vestiti inadatti e utili solo ad ingombrare spazio, per questo motivo ogni volta penso alle singole giornate che mi troverò ad affrontare durante il viaggio e creo degli outfits appositi con tanto di accessori, borse e scarpe abbinate; partendo dalla giornata di andata e quella del viaggio di ritorno, proseguo poi scegliendo quelli per le giornate passate in giro a visitare città e attrazioni e quelli - più eleganti o sbarazzini - per le serate fuori. Così facendo mi assicuro di avere tutto ciò che mi occorre, ma in maniera essenziale.








Per il secondo gruppo - invece - mi basta posizionare il mio beauty-case in bagno e - sin dal mattino - ad ogni azione compiuta ripongo l'occorrente nella pochette e non nel suo apposito spazio nell'armadietto; ripercorrendo tutte le mie abitudini giornaliere, posso assicurarmi di non tralasciare assolutamente nulla. Naturalmente, a meno che non si tratti di un viaggio di una o più settimane, preferisco travasare le cose più ingombranti (shampoo, crema corpo, bagnoschiuma, etc.) in un apposito kit da viaggio. L'ho acquistato in profumeria e, oltre a racchiudere il tutto in un comodo astuccio impermeabile e richiudibile, contiene flaconi di diverse grandezze e con differenti erogatori, a seconda del prodotto che vuoi trasportare. Al reparto beauty - ahimè - non posso non affiancare quello dei medicinali, poiché - per un motivo o per un altro - mi ritrovo sempre a dover fare i conti con colpi di freddo o dolori muscolari; per questo il mio fidato kit contiene sempre soluzioni per i sintomi influenzali (mal di gola, febbre, raffreddore), antidolorifici, spray per le punture di insetti, cerotti e disinfettante e - infine - medicinali per i fastidiosi inconvenienti gastrointestinali (molto frequenti sopratutto all'estero).



Per l'ultimo e terzo gruppo - infine - raccolgo innanzitutto in un porta-documenti tutto ciò che è utile per il viaggio come mappe della città, guide, prenotazioni, indirizzi e contatti da tenere sempre a portata di mano in caso di urgenza; inoltre controllo di avere nel mio portafogli i contanti che mi occorreranno per i primi momenti, documenti di identità, tessera sanitaria e passaporto. Per ultimo, inserisco in valigia tutto il "materiale elettronico" che mi occorrerà come il tablet, macchina fotografica, schede di memoria, cavi di alimentazione, cuffie, riduttori e una comoda ciabatta multipresa a cui poter collegare il tutto. 








Come ti dicevo, mi affido a questa semplice e intuitiva lista considerando i vari punti come "indispensabili", cioè cose che porto sempre con me, ovunque io vada e indipendentemente dal tipo di viaggio o dalla sua durata, poiché so già che mi occorreranno in ogni caso e aggiungendo - di volta in volta - altre voci alla stessa a seconda delle esigenze del momento. Ovvio è che se dovrò recarmi in un residence, provvederò ad ampliare la lista con tutto l'occorrente per la pulizia della casa e il cibo, se - invece - la vacanza è al mare, abbonderò con costumi e prendisole così come - qualora si trattasse di una gita in montagna - prediligerò scarpe da trekking e strumenti da escursione.



Ognuno poi è consapevole delle proprie esigenze personali e delle cose a cui proprio non può rinunciare; spero però che tu possa prendere spunto dai miei suggerimenti e dalla mia esperienza, per facilitare e velocizzare questo processo e - perché no - trasformare questo momento solitamente noioso in una coccola preparatoria per te stesso e per il tuo viaggio.



E tu, hai altri suggerimenti utili o qualche "indispensabile" da aggiungere alla lista?



Alla prossima avventura!

lunedì 18 aprile 2016

Trekking in compagnia degli Dei





«E’ questo il paesaggio che, dall’alto del Sentiero degli Dei, si apriva al nostro sguardo: è lo scenario di quell’estrema ansa della Costiera Amalfitana che guarda verso ovest, verso l’isola di Capri, quella costa ripida, afosa, con le montagne cristalline ove si abbandonano gli Dèi di oggi e si scopre di nuovo un sé perduto, mediterraneo, anteriore.»







Sentiero degli Dei - Panorama.




E' così che David Herbert Lawrence descrisse uno dei dei percorsi escursionistici considerato tra i più belli al mondo.
Mi riferisco al Sentiero degli Dei, così chiamato - stando alla leggenda - poiché era la stessa strada compiuta dagli Dei per salvare Ulisse dalle sirene che abitavano l'Isola de Li Galli.



Il percorso, dapprima unico collegamento tra i comuni della Costiera Amalfitana, fu poi utilizzato in un primo momento come mulattiera fino alla recente conversione in sentiero per il trekking
La strada lunga 10 Km collega Bomerano, frazione della splendida e caratteristica Agerola, a Positano, famosissimo ed esclusivo comune della costiera.




Sentiero degli Dei.




Il mio suggerimento è quello di percorrere la strada in questo senso e non all'opposto, in modo da godere di un panorama migliore e approfittare della strada perlopiù in discesa, evitando - così - una salita ancora più impegnativa; partendo quindi dalla piazzetta di Bomerano ti basterà seguire le indicazioni che conducono alla strada per il Colle Serra, da qui in poi segui la segnaletica bianca e rossa con il numero 02 che ti fungerà da guida lungo tutta l'avventura.


Sarà un magico susseguirsi di grotte, insenature, scorci suggestivi e panorami da sogno. La strada muta costantemente passando dalla terra, alle rocce, per poi tornare sul sentiero battuto; in alcuni punti sarà necessario proseguire in fila indiana ed evitare di sporgersi troppo dal percorso, in altri casi - invece - si tratterà di scendere lunghe scalinate in legno o - all'opposto - incontrerai punti in cui dovrai praticamente "arrampicarti" su ammassi di rocce poste sul selciato.
Resterai rapito e ammaliato dalla bellezza di quei luoghi: l'altitudine ti permetterà di godere di una vista unica sulla splendida Costiera Amalfitana e sull'isola di Capri: ad ogni passo, la macchia mediterranea si svelerà in tutto il suo splendore più tipico: profumi intensi, vegetazione rigogliosa, fiori variopinti, animali, cieli azzurri, mare blu cobalto e tanto altro ancora...tutto questo e molto altro ti accompagnerà lungo tutta la strada. 




Sentiero degli Dei - Panorama.




Il sentiero ha una durata di circa 4/5 ore per tratta: lungo la strada - infatti - giungerai al grazioso e minuscolo borgo di Nocelle, dove potrai rifocillarti qualche minuto all'ombra della grande quercia che svetta al centro della piazzetta, fare rifornimento d'acqua alla fontanella posta ai suoi piedi o - se preferisci - mangiare un boccone nell'unico ristorante esistente nel paesino; a questo punto - a te la scelta - potrai proseguire tramite una scalinata che con ben 1700 gradini porta a Positano o optare per il tratto più breve, una strada cementata tramite cui raggiungere la fermata degli autobus che collegano a Positano. Io stessa ho preferito la seconda opzione poiché se non si è ben allenati, le lunghe scale possono essere un vero e proprio azzardo.




Sentiero degli Dei - Panorama.




Passiamo ore alle informazioni più pratiche.
Esistono molte guide in rete che definiscono questa via come "agevole" o al pari di una facile passeggiata; diciamo che non è esattamente così: il percorso, come ti ho detto, muta costantemente rivelandosi - in alcuni tratti - difficoltoso per chi ad esempio soffre di vertigini o non è abituato ai lunghi tragitti. 
Un altro consiglio prezioso è quello di evitare le giornate estive, o almeno quelle più calde, munirsi di tantissima acqua, cappello e una buona protezione solare; io - infatti - ho sfidato la sorte in una giornata d'agosto e, nonostante le numerose soste all'ombra e i Lt d'acqua bevuti, non nascondo di aver rischiato di svenire in più punti.
Inoltre fondamentali sono delle buone scarpe da trekking per facilitarti nei sentieri più dissestati e dei pantaloni lunghi, utili ad evitare punture di insetti ed eventuali morsi di animali o allergie alle piante presenti. 
A questo aggiungerei l'invito a fare molte soste per riprendere fiato, dissetarti a dovere e ripararti dal sole che batte forte a quell'altezza.
Infine, per raggiungere Agerola potrai prediligere l'auto o, meglio ancora, i bus della SITA: io, ad esempio, ho scelto di lasciare l'auto nel paese, dopodiché - giunta a Nocelle - ho evitato le scale preferendo il bus per Positano e giunta qui - dopo aver goduto a pieno del paesino - ho nuovamente preso un primo autobus che mi ha condotto ad Amalfi e da lì un secondo che mi ha riportato ad Agerola per recuperare l'auto.




Sentiero degli Dei - Panorama.




Spero di aver risvegliato la tua anima da "esploratore" e di averti fornito tutte le informazioni necessarie per intraprendere e vivere al meglio questa avventura naturalistica.



E tu, hai già testato qualche altra escursione simile?




Alla prossima avventura!




lunedì 11 aprile 2016

Il Volo dell'Angelo: emozioni ad alta quota.




"E' qui, da queste creste inchiodate al cielo,
che spiccano il volo angeli e streghe
all'inseguimento dei falconi,
principi delle vette,
sul confine incerto
fra la veglia e il sogno."

Mimmo Sammartino, Vito Ballava con le streghe.






Si sa, dacché l'uomo esiste uno dei suoi più grandi desideri è sempre stato quello di volare.
E - in fondo - come non potrebbe?
Vuoi mettere la sensazione di sentirsi librare nell'aria, leggero come una piuma, così in alto da avere la sensazione di poter toccare il cielo con un dito?! 
Così, col passare del tempo, l'uomo si è sempre ingegnato affinché questo potesse diventare realtà; oggi - infatti - è possibile solcare i cieli con i mezzi più diversi e in tutta (per quanto possibile) sicurezza.
Ma con ciò si è aperta anche un'altra possibilità, quella di unire l'esperienza del volo a momenti di pura adrenalina; sempre più persone - infatti - si avvicinano ogni anno a sport estremi come il parapendio, il paracadutismo o il bunjee jumping.




Volo dell'Angelo -  Photo by Google




Non nascondo di essere una di questi folli amanti del brivido: non mi sono ancora cimentata con i salti nel vuoto (per ora), ma ho avuto l'immensa fortuna di vivere un'esperienza un po' meno forte - ma nonostante ciò memorabile - come quella del Volo dell'Angelo.



Questa è una di quelle esperienze che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita; si tratta di avventura a contatto con la natura a 360°. Il percorso (sia per l'andata che per il ritorno) viene effettuato partendo - a tua scelta - dal comune di Pietrapertosa o da quello Castelmezzano, due meravigliosi paesini della Basilicata; durante il viaggio sarai imbragato ed agganciato ad un solido cavo d'acciaio, a quel punto sarai pronto per librarti in aria in tutta sicurezza spostandoti dalla cima di una montagna all'altra.








Avere la possibilità di vivere queste emozioni non è cosa da tutti i giorni: ci sarai solo tu nel silenzio più assoluto, guardandoti attorno potrai osservare gli uccelli volare poco distanti o la splendida vegetazione circostante, potrai sentire il brivido della velocità e l'adrenalina scorrerti nelle vene quando sarai sul punto di giungere dall'altra parte.

Non ti resta che scegliere il percorso che preferisci: la prima linea - chiamata di San Martino - parte da Pietrapertosa e, dopo aver volato per 1400 metri circa alla velocità di 110 Km/h, giunge a Castelmezzano; la seconda linea - viceversa - denominata Peschiere, permetterà di compiere il viaggio opposto, effettuando 1452 metri a 120 Km/h. 








Oltre a questa esperienza al cardiopalma, i sentieri che dovrai attraversare per giungere alle due stazioni di partenza situate tra le meravigliose Dolomiti Lucane contribuiranno ad amplificare tutte queste sensazioni: vedute mozzafiato, una natura rigogliosa e un cielo azzurro si alterneranno continuamente lungo tutta la salita.
Inoltre, una volta terminato il tutto, potrai scegliere di recarti in uno dei due paesi; qui la giornata non potrà fare altro che migliorare: passeggia tra le piccole stradine e poi corri a rifocillarti in una delle diverse osterie e ristoranti che ti si presenteranno sulla strada. E poi, trovandoci in Basilicata, sono sicura che non potrai rimanere deluso da questa gustosa cucina, ottima per rimetterti immediatamente in forma dopo lo "shock" appena vissuto.








Passiamo ora alle informazioni più pratiche.
Innanzitutto ti consiglio di accedere al sito del Volo, costantemente aggiornato, per avere conferma sulle date di apertura e chiusura della stagione o eventuali aggiornamenti in caso di cancellazioni; una volta sul portale ti basterà selezionare la data e la stazione di partenza ed acquistare i biglietti. Questi, a seconda del periodo, hanno un costo variabile tra i 35-40 €  per quello singolo e i 63-72  per quello in coppia (si, da qualche tempo è possibile - finalmente - condividere quest'esperienza con chi preferisci), inoltre sarà anche possibile acquistare biglietti aperti che sono un'ottima idea regalo per gli amanti del brivido. 
Fai poi bene attenzione ai limiti di peso previsti e alle norme richieste a proposito di abbigliamento&Co, onde evitare spiacevoli imprevisti.
Infine sarà possibile acquistare le foto o il video del volo come ricordo di questa esperienza memorabile.




E tu, hai già avuto modo di testare questa o altre esperienze simili?




Alla prossima avventura!




giovedì 7 aprile 2016

La terra dagli infiniti sapori.

Per il viaggiatore che desidera conoscere a pieno l'identità autentica di un territorio, uno degli aspetti più importanti è gustarne e comprenderne la cucina.


Per quanto riguarda le Marche, mi piace pensare che siano caratterizzate da una cucina dai mille sapori; grazie alla sua posizione - infatti - a seconda che tu sia in una zona di mare, di collina o di montagna, i piatti mutano adeguandosi alla zona di riferimento.
Da quelli a base di pesce a quelli più rustici, un'insieme di sapori differenti, decisi e gustosi, nati anche grazie alle contaminazioni delle regioni vicine.


Durante il mio ultimo week end ho avuto il piacere di testare la buona tavola marchigiana, confermando l'idea che mi ero fatta.



La Vecchia Campana - San Benedetto del Tonto (Photo by Google)




A San Benedetto del Tronto - ad esempio - tra i vari locali testati, quello che mi ha colpito maggiormente è stata una piccola e graziosa osteria chiamata "La Vecchia Campana".
Trovarla è stato davvero un caso, ha attirato la mia attenzione grazie alla graziosa insegna al suo esterno e, controllando poi le recensioni presenti su internet prevalentemente positive, mi sono decisa a provarla.
Situato nella parte alta della città, il locale non è molto grande ma piacevolmente accogliente; lo definirei di fascia medio/alta per il rapporto qualità/prezzo, offrendo un menù di alto livello, con piatti molto abbondanti e gustosi ed ottime specialità della casa. Ottimi e invitanti i piatti di pesce, sempre freschi e genuini, ma ancor più straordinaria e imperdibile è la buonissima carbonara al tonno, un piatto particolare e saporito che lascia sazi senza appesantire eccessivamente. L'impressione positiva che si ha appena accomodati nel locale, dovuto allo stile  semplice del posto e ai suoi piatti gustosi, viene ulteriormente rafforzata dalla presenza di uno staff cordiale e preparato, sempre pronto a fornire preziosi consigli sui piatti migliori da provare. Ottima anche la scelta dei vini (altro punto forte della regione) e dei dolci.



La Vecchia Campana - San Benedetto del Tronto (Photo by Google)



[Via dei Neroni, 26 - Paese alto San Benedetto del Tronto63074 || Aperto tutti i giorni ad eccezione del Martedì dalle ore 11:30 alle ore 15:00 e dalle ore 19:00 alle ore 23:30 || Cucina italiana/mediterranea.]



Leopoldus - Ascoli Piceno (Photo by Google)


Spostandoci invece nella meravigliosa città di Ascoli Piceno, io torno spesso (e molto volentieri) al "Leopoldus".
In questo caso, avendo avuto modo di testarlo più di una volta, posso consigliartelo senza alcun dubbio. Come spesso accade, le cose migliori sono quelle inaspettate e infatti, anche in questo caso, la scoperta è avvenuta involontariamente, passeggiando tra le stradine del centro.

Leopoldus è un localino molto rustico e accogliente, caratterizzato da imponenti pareti in pietra, volte ed archi in mattone e arredamento in legno.
E' adatto a chi apprezza il buon cibo senza i "fronzoli" del tipico locale di lusso; il menù - a tal proposito - soddisfa ogni tipo palato e di richiesta, spaziando dalla carne tenerissima e gustosa al pesce fresco, passando poi per la pizza e primi piatti fenomenali. Le portate - inoltre - sono abbondanti e di qualità; ti consiglio di non perdere la pasta con tartufo e funghi, deliziosa e gustosa, nonché i tipici arrosticini, molto teneri e appetitosi.
Il servizio inoltre è molto celere, con uno staff gentile e sempre disponibile; per questi motivi e grazie anche ai suoi prezzi modici, si presenta adatto a giovani, coppie e famiglie.



Leopoldus - Ascoli Piceno (Photo by Google)




[Via Vidacilla, 18 || Aperto tutti i giorni dalle ore 12:30 alle ore 15:00 e dalle ore 19:30 alle ore 00:00 || Cucina italiana/mediterranea.]




Intanto è arrivata finalmente l'ora di pranzare e - con essa - la conclusione di questo nuovo articolo.
Ti lascio - quindi - salutandoti, magari con un po' di acquolina in bocca, e dandoti appuntamento al prossimo post.



E tu, hai qualche altro locale nella zona da suggerire?



Alla prossima!




lunedì 4 aprile 2016

Toccata e fuga marchigiana.









"...Così benedetta da Dio di bellezza di varietà di ubertà, 
tra questo digradare di monti che difendono, 
tra questo distendersi di mari che abbracciano, 
tra questo sorgere di colli che salutano, 
tra questa apertura di valli che arridono…”

Giosuè Carducci




Lungomare di San Benedetto del Tonto





E' ormai da qualche anno che coltivo la sana abitudine di partire alla scoperta della nostra bella Italia, appena mi è possibile.

Di recente ho optato per un week-end on the road nelle Marche, una vera e propria (e purtroppo breve) full-immersion di arte relax in una regione troppo spesso dimenticata; a mio parere - invece - parliamo di un territorio molto ricco e tutto da scoprire, tra bellezze paesaggistiche mozzafiato, borghi caratteristici e un passato storico importante. 




Smeraldo Suite & Spa - Room view.




- Day 1 

La prima tappa scelta è San Benedetto del Tronto. 

Come sistemazione, ho optato per lo Smeraldo Suites & SPA, uno splendido ed imponente hotel affacciato sul lungomare della città. Ho preferito questa struttura per l'ampia scelta di offerte benessere di cui dispongono; proprio per questo - infatti - deve essere considerato come un hotel di fascia medio/alta che punta sopratutto sulla SPA e i servizi benessere. 

La particolare struttura, situata in una posizione molto comoda si riconosce subito - una volta arrivati - per la sua facciata ricca di balconate bianche in stile Liberty, che diventa la sera sfondo per un piacevole gioco di luci colorate.

Una volta entrati è impossibile non notare subito la cura dei giardini e degli spazi interni, dove uno splendido ascensore vetrato funge da elemento d'arredo per l'immensa ed elegante hall. 
La camera assegnata è invece un bilocale molto ampio e luminoso dal design moderno, dotato di angolo cottura, un comodo divano e un meraviglioso terrazzo vista mare, il bagno poi riserva un'ampia e bellissima doccia, mentre il letto - infine - è degno di un re; inoltre anche qui pulizia e comfort sono la parola d'ordine.

Il pomeriggio è stato dedicato al relax più assoluto, coccolata dalle mani esperte dello staff.
Il pacchetto SPA scelto, che prevedeva un massaggio ed un percorso benessere, ha superato le più rosee aspettative e non c'è nulla di meglio se ciò di cui hai bisogno è di staccare la spina.
Il centro benessere è davvero molto ampio e ben curato, così confortevole e accogliente ed è caratterizzato da un angolo tisaneria e uno provvisto di chaise-longue, un'area destinata ai massaggi e ai trattamenti estetici ed - infine - la zona SPA. Quest'ultima merita una menzione speciale: il percorso benessere guidato è stato studiato nei minimi particolari per accompagnarti lungo un rilassante viaggio sensoriale; inoltre è curato fin nei minimi dettagli e ricco di possibilità interessanti, spaziando dalla cascata di ghiaccio alla piscina idromassaggio con cromoterapia. 
Ancora più importante da sottolineare è la cortesia e la professionalità dello staff (dai receptionists, alle massaggiatrici) che si è dimostrato essere molto competente, preparato ed attento ad ogni minima esigenza del cliente. 
Insomma un luogo ideale in cui staccare la spina e ricaricare le energie, una piccola oasi ideale per momenti di puro relax!




Torre dei Gualtieri - San Benedetto del Tronto




- Day 2

Una volta aver curato il corpo, è bene occuparsi anche della mente, così il giorno seguente decido di incamminarmi alla scoperta di San Benedetto. 

Parcheggiata la macchina nei pressi del centro storico (durante la bassa stagione è sicuramente molto più semplice trovare parcheggi gratuiti) mi addentro nei vicoli più caratteristici del posto, senza alcuna meta, solo passeggiando. Raggiunta la zona più alta si giunge alla Torre dei Gualtieri, o più comunemente detta "lu Campanò", che dall'alto protegge e sovrasta la città; la Torre è accessibile in maniera gratuita: con poche scale si raggiunge la sommità e, se hai la fortuna di capitare nell'orario giusto, potrai ammirare da vicino i rintocchi delle campane. Nel periodo natalizio - inoltre - la torre diventa ancora più interessante grazie ai particolarissimi presepi artigianali che vengono ospitati nei vari anfratti, tra un ingranaggio d'epoca e l'altro.
Terminata la breve visita potrai intrattenerti un po' nella piazza antistante per poter ammirare lo splendido panorama della città che si inchina ai suoi piedi.








Altrettanto interessante è la parte bassa della città. 

Seguendo il passeggio - infatti - ci si ritrova in un'ampia zona pedonale, ricca di negozi, mercatini locali e tantissime persone; molto graziose sono sopratutto le stradine laterali, dove di tanto in tanto ti capiterà di incontrare piccole statue come "Il saluto di Ubu", nulla di straordinario a livello "artistico" certo, ma comunque divertenti e particolari. Giunti alla fine della zona pedonale si raggiunge il faro del porto da cui poi si avvia il famoso lungomare di San Benedetto; credo che un discorso a parte sia da destinare a quest'ultimo poiché nel corso del tempo è stato abbellito sensibilmente da ampi spazi in cui poter praticare diversi sport e sopratutto opere artistiche; più che un semplice passeggio, sembra quasi un piccolo museo a cielo aperto dove la natura si fonde con la poesia e l'arte.

Anche qui ti suggerisco di camminare, camminare e camminare! Solo così - infatti - potrai apprezzare la vista dei diversi scogli scolpiti da artisti locali e mondiali e - il mio preferito - la stravagante opera di Ugo Nespolo che recita come un mantra "Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare".




- Day 3

Per il terzo e ultimo giorno l'ultima tappa scelta è una città poco distante da San Benedetto: Ascoli Piceno.






Piazza del Popolo - Ascoli Piceno.
Chiamata "città delle  Torri" è uno dei luoghi che preferisco per il caratteristico centro storico e l'atmosfera che vi si respira (specialmente nel periodo natalizio); è un vero e proprio gioiellino ricco di storia e arte, in cui stili ed epoche differenti si fondono nei diversi ambienti. 

Parcheggia l'auto presso il parcheggio coperto Torricella, economico e sorvegliato, da lì poi potrai accedere al cuore della città grazie ad un ponticello e un ascensore ad esso collegati; a quel punto si incontra Piazza Arringo, enorme per le sue dimensioni, che nel periodo di Natale ospita tantissimi mercatini e una pista di pattinaggio.
Da qui è poi possibile raggiungere con una breve passeggiata un'altra piccola chicca: Piazza del Popolo che, sopratutto vista di sera, si presenta in tutto il suo splendore; la piazza medievale è circondata da diversi portici che ospitano negozi e caffè, ma a farla da padrone è la torre con il suo grande orologio e la facciata della Chiesa adiacente. 

Anche qui lascia perdere itinerari e programmi e lasciati guidare dalla città stessa; già semplicemente addentrandoti tra le piccole stradine noterai che anche le antiche case d'epoca sembrano dei capolavori di tutto rispetto, mescolandosi alle numerose ed immense piazze, le chiese e le sue suggestive torri.




Piazza del Popolo - Ascoli Piceno




Con la Domenica arriva anche il momento di tornare a casa.

La sensazione che resta ogni volta, salutando le Marche è sempre particolare; racchiude tutta la fascinazione per dei luoghi spesso sconosciuti da buona parte del mondo e dagli italiani stessi, dei luoghi in cui sembra che il tempo si sia quasi fermato, proteggendo e custodendo i tesori di un'Italia passata.


Spero di averti fatto compagnia con questo breve diario di viaggio, alla scoperta di uno dei tantissimi luoghi magici che la nostra bella Italia ci regala.
Nel prossimo post ti consiglierò qualche localino tipico in cui poter gustare un'ottima cucina marchigiana.



Alla prossima!