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giovedì 13 ottobre 2016

Visiting #Pompei: un indimenticabile viaggio nel tempo.

Pompei è uguale ad ogni altra città. 
La stessa antica umanità. 
Che si sia vivi o morti non fa differenza. 
Pompei è un sermone incoraggiante. 
Amo più Pompei che Parigi

Herman Melville



È il 24 Agosto del 79 d.C., Pompei ed Ercolano si sono da poco risvegliate; le loro strade brulicano di persone pronte ad affrontare il nuovo giorno e nessuno sospetta di ciò che sta per accadere. All’improvviso un inaudito boato proveniente dal Vesuvio scuote le zone circostanti: gas, ceneri, lapilli e pomici seguono repentini, cominciando a cadere sulle città poste alle sue pendici.

In pochissimo tempo ogni cosa viene seppellita sotto spessi strati di materiale eruttivo. Alcune persone provano a mettersi in fuga, altri – invece – pensano di trovare riparo rifugiandosi nelle cantine delle proprie abitazioni, altri ancora tentano di raggiungere il mare; per la maggior parte di loro però non c’è alcuna via di fuga: le acque cominciano a ribollire, le barche a colare a picco, tutto intorno sembra essere inghiottito dalla spessa coltre di cenere, gas e lava.






Questo episodio, notoriamente conosciuto come la più grande eruzione del Vesuvio, costò la vita a più di 2000 persone; oggi Pompei non è altro che un promemoria di quel giorno, il racconto di una città morta, ma che - nonostante ciò - sembra custodire la vita in ogni suo anfratto. Si, perché la stessa furia distruttiva che spazzò via tantissime vite innocenti, ha poi preservato le loro storie nel corso degli anni, permettendoci di conoscerle ancora oggi.

Passeggiando tra le sue rovine sono visibili i segni delle vite comuni che la popolavano, di ricchi e poveri, anziani o bambini; l’eruzione non fece discriminazioni di ceti o di età, ma travolse tutti indistintamente. Oggi, durante la sua visita, è possibile incontrare – intatti - i corpi di coloro i quali furono sorpresi nel sonno, quelli strazianti delle madri che cercavano di proteggere i propri figli facendogli scudo con i loro corpi, dei giovani amanti che affrontarono quegli ultimi istanti mano nella mano.






Oggi questi scavi – avviati da Carlo III di Borbone – rientrano a pieno titolo tra i patrimoni dell’UNESCO e – stando alle stime – si costituiscono come il secondo sito archeologico più visitato al mondo; per questo è da considerarsi come una delle esperienze culturali – e non solo – da non perdere. Oltre agli abitanti di Pompei, oggi gli scavi custodiscono anche gli strumenti e i luoghi del loro passaggio: molte abitazioni tipiche per la villeggiatura (come la Casa del Fauno o la Casa del Chirurgo) dotate di zone termali, il suo bellissimo Foro, i panifici con i loro forni e le loro macine tutt’oggi presenti, i famosi Termopoli adibiti alla vendita alimentare, i cui prodotti venivano minuziosamente conservati nei dolia e ancora il teatro, i bagni, le numerose botteghe e i suoi templi.






Il mio consiglio è quello di affidarsi ad una guida per poter scoprire tutto ciò che c’è da sapere in maniera approfondita e – sicuramente – più attendibile, apprezzandone così ogni minimo particolare. Gli scavi sono aperti tutti i giorni(ad eccezione del 1/1 – 1/5 – 25/12), dalle ore 9.00 alle ore 19.30 per il periodo che va dal 1 Aprile al 31 Ottobre e dalle ore 9.00 alle ore 17 dal 1 Novembre al 31 Marzo; il biglietto di ingresso ha un costo di 13 € o, in alternativa, potrai acquistare un ticket dalla validità di 3 giorni al costo di 22 € e approfittarne per visitare anche Ercolano e le altre zone archeologiche poco distanti. Alcune volte vengono organizzati anche dei tour serali davvero molto suggestivi durante i quali gli scavi si illuminano magicamente.


Per questa volta è tutto…



…Alla prossima avventura!!!